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VINI
D.O.C.G. DELLA PROVINCIA DI SIENA
Brunello
di Montalcino
Chianti (vino) - Chianti Classico (vino) - Chianti Colli
Senesi - Chianti Superiore
Vernaccia di San Gimignano - Vernaccia di San Gimignano
riserva
Vino Nobile di Montepulciano - Vino Nobile di Montepulciano
riserva
BRUNELLO
DI MONTALCINO
Il
Brunello di Montalcino è un vino rosso
(DOCG), prodotto in Toscana nel territorio del
comune di Montalcino in provincia di Siena.
Il Brunello di Montalcino può essere
considerato, insieme al Barolo, il vino rosso
italiano dotato di maggiore longevità.
Caratteristiche
organolettiche
Colore:
rosso rubino intenso tendente al granato;
Odore: caratteristico ed intenso;
Sapore: asciutto, caldo, un po' tannico, robusto,
armonico, persistente. |
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CHIANTI
Il
Chianti è un vino a DOCG prodotto nella
Regione Toscana. Comprende in tutto o in parte
le province di: Firenze, Siena, Arezzo, Pisa,
Pistoia, Prato.
Caratteristiche
organolettiche
Colore: rubino vivace tendente al granato con
l'invecchiamento;
Odore: intensamente vinoso, talvolta con profumo
di mammola e con più pronunziato carattere
di finezza nella fase di invecchiamento;
Sapore: armonico, sapido, leggermente tannico,
che si affina col tempo al morbido vellutato;
il prodotto dell'annata che ha subito il «governo»
presenta vivezza e rotondità. |
CHIANTI
CLASSICO
Il
Chianti Classico è un vino a DOCG prodotto
nella Regione Toscana. Si estende per 71.800 ettari.
La zona di produzione è situata al centro
della Toscana comprendendo parte del territorio
delle province di Firenze (30.400 ettari) e Siena
(41.400 ettari). All'interno della zona di produzione
rientrano anche i territori originari di produzione
del vino Chianti: Castellina in Chianti, Radda
in Chianti, Gaiole in Chianti in provincia di
Siena.
Caratteristiche
organolettiche Limpidezza:
limpido;
C olore: rubino che può divenire talvolta
secondo l'origine intenso e profondo;
O dore: note floreali di mammole e giaggiolo unite
ad un tipico carattere di frutti rossi. Fini note
speziate e balsamiche in alcune riserve e selezioni;
S apore: armonico, asciutto (con un massimo di
4 g/l di zuccheri riduttori), sapido, buona tannicità
che si affina col tempo al morbido vellutato. |
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CHIANTI COLLI SENESI
Il
Chianti Colli Senesi è un vino a DOCG
prodotto nella Toscana in provincia di Siena.
La sottozona Colli Fiorentini fu istituita con
DM del 31 luglio 1932 in una zona ricchissima
di vini pregiati. Con il disciplinare del 2011
comprende in tutto o in parte il territorio
dei comuni di Siena, San Gimignano, Colle Val
d'Elsa, Monteriggioni, Montalcino, Pienza, Murlo,
Castelnuovo Berardenga e Montepulciano tutti
in provincia di Siena (Fonte: Consorzio Chianti
Colli Senesi).
Caratteristiche
organolettiche
Colore: colore: rubino vivace tendente al granato
con l'invecchiamento;
Odore: intensamente vinoso, talvolta con profumo
di mammola e con più pronunziato carattere
di finezza nella fase di invecchiamento;
Sapore: armonico, sapido, leggermente tannico,
che si affina col tempo al morbido vellutato;
il prodotto dell'annata che ha subito il «governo»
presenta vivezza e rotondità.
Il
Chianti Colli Senesi, rispetto agli altri prodotti
in diverse zone, è mediamente più
profumato e facile da bere anche da persone
non abituate a bere vino. È facile da
abbinare a piatti tipici toscano anche non troppo
elaborati o con cottura prolungata, va bevuto
giovane per godere al massimo della sua freschezza
e dei suoi profumi giovani e marcati. |
CHIANTI
SUPERIORE
Il
Chianti Superiore è un vino a DOCG prodotto
nella Toscana. Si tratta di una menzione aggiuntiva
di cui possono fregiarsi vini provenienti da
buona parte del territorio del Chianti ottenuti
seguendo un disciplinare più rigido.
Comprende in tutto o in parte le province di:
Firenze, Siena, Arezzo, Pisa, Pistoia, Prato.
Caratteristiche
organolettiche
Colore:
colore: rubino vivace tendente al granato con
l'invecchiamento;
Odore: intensamente vinoso, talvolta con profumo
di mammola e con più pronunziato carattere
di finezza nella fase di invecchiamento;
Sapore: armonico, sapido, leggermente tannico,
che si affina col tempo al morbido vellutato;
il prodotto dell'annata che ha subito il «governo»
presenta vivezza e rotondità. |
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VERNACCIA DI SAN
GIMIGNANO
La
Vernaccia di San Gimignano è un vino
bianco, prodotto in una ristretta zona della
Toscana tra Siena, Pisa e Firenze coincidente
con il territorio comunale di San Gimignano,
conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo.
È controllato e garantito dal marchio
di Denominazione di Origine Controllata e Garantita
(DOCG) ed è stato il primo vino italiano
a ricevere il marchio di Denominazione di Origine
Controllata (DOC) nel 1966.
Caratteristiche
organolettiche
Colore: giallo paglierino tenue, tendente al
dorato con l'invecchiamento.
Odore: fine, penetrante, caratteristico, fruttato
(sentori prevalenti di agrumi), floreale (sentori
di ginestra e mimosa), erbaceo, minerale (caratterizzato
dal tipico sentore di pietra focaia).
Sapore: asciutto, fresco, di buon corpo, di
buona persistenza, armonico, con caratteristico
retrogusto amarognolo (mandorla amara). La freschezza
garantisce un'evoluzione più graduale
verso il suo bilanciamento con la sapidità. |
VERNACCIA
DI SAN GIMIGNANO RISERVA
Il
Vernaccia di San Gimignano riserva è
un vino DOCG la cui produzione è consentita
nella provincia di Siena.
Caratteristiche organolettiche
Colore:
giallo paglierino tenue tendente al dorato
con l'invecchiamento.
Odore: fine e penetrante caratteristico.
Sapore: asciutto, armonico con caratteristico
retrogusto amarognolo.
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VINO NOBILE DI MONTEPULCIANO
Il
Vino Nobile di Montepulciano è un vino
rosso a Denominazione di Origine Controllata
e Garantita (DOCG) prodotto in Toscana, nel
territorio del comune di Montepulciano in provincia
di Siena. Non va confuso con il Montepulciano
d'Abruzzo DOC, che è un vino abruzzese
prodotto con l'omonimo vitigno, a differenza
del Vino Nobile di Montepulciano che, invece,
è vinificato da un'antica selezione clonale
del vitigno Sangiovese detto Prugnolo Gentile.
Caratteristiche
organolettiche
Colore: rubino tendente al granato con l'invecchiamento;
Odore: profumo intenso, etereo, floreale, caratteristico;
Sapore: asciutto, equilibrato e persistente,
con possibile sentore di legno. |
VINO
NOBILE DI MONTEPULCIANO RISERVA
Il
Vino Nobile di Montepulciano riserva è
un vino DOCG la cui produzione è consentita
nella provincia di Siena.
Caratteristiche organolettiche
Colore:
granato più o meno intenso con riflessi
arancione per l'invecchiamento.
Odore: profumo delicato di mammola e più
o meno intenso.
Sapore: asciutto, leggermente tannico.
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LA
DENOMINAZIONE DI ORIGINE CONTROLLATA E GARANTITA (D.O.C.G.)
E'
un marchio di origine italiano che indica al consumatore
l'origine geografica di un vino. Il nome della DOCG
è indicato obbligatoriamente in etichetta e
consiste o semplicemente nel nome geografico di una
zona viticola (ad esempio Barolo, comune in provincia
di Cuneo o Carmignano, comune in Provincia di Prato),
o nella combinazione del nome storico di un prodotto
e della relativa zona di produzione (ad esempio Vino
Nobile di Montepulciano, il nome con cui è
noto storicamente il vino prodotto a Montepulciano,
in provincia di Siena). La
categoria dei vini DOCG comprende i vini prodotti
in determinate zone geografiche nel rispetto di uno
specifico disciplinare di produzione. La procedura
per il riconoscimento delle denominazioni è
profondamente cambiata dal 2010 in seguito all'attuazione
della nuova normativa europea (Reg. Ce 479/2008, "Nuova
OCM Vino", recepito in Italia con il Decreto
Legislativo 61 dell'8 aprile 2010 in vigore dall'11
maggio 2010). Tra le altre cose, la nuova legge ha
portato in sede comunitaria la prerogativa di approvazione
delle denominazioni, mentre precedentemente si procedeva
tramite Decreto Ministeriale. Da allora la classificazione
DOCG, così come la DOC, è stata ricompresa
nella categoria comunitaria DOP. Le DOCG sono riservate
ai vini già riconosciuti a denominazione di
origine controllata (DOC) da almeno cinque anni che
siano ritenuti di particolare pregio, in relazione
alle caratteristiche qualitative intrinseche, rispetto
alla media di quelle degli analoghi vini così
classificati, per effetto dell'incidenza di tradizionali
fattori naturali, umani e storici e che abbiano acquisito
rinomanza e valorizzazione commerciale a livello nazionale
e internazionale. Tali vini, prima di essere messi
in commercio, devono essere sottoposti in fase di
produzione ad una preliminare analisi chimico-fisica
e ad un esame organolettico che certifichi il rispetto
dei requisiti previsti dal disciplinare; l'esame organolettico
inoltre deve essere ripetuto, partita per partita,
anche nella fase dell'imbottigliamento. Per i vini
DOCG è infine prevista anche un'analisi sensoriale
(assaggio) eseguita da un'apposita commissione; il
mancato rispetto dei requisiti ne impedisce la messa
in commercio con il marchio DOCG. Inoltre, la legislazione
prevede che le DOCG abbiano facoltativamente (sulla
scorta di quello che succede da secoli in Francia
con la classificazione legale, di tipo gerarchico-qualitativa,
dei cru) una ulteriore segmentazione in alto in sottozone
(comuni o parti di esso) o microzone (vigneti o poco
più) ovvero la menzione geografica aggiuntiva.
In Italia, vi sono alcune DOCG che prevedono questa
segmentazione che va considerata come classificazione
a sé, ovvero la punta della piramdide qualitativa. |
LA
DENOMINAZIONE DI ORIGINE CONTROLLATA (D.O.C.)
La
denominazione di origine controllata, nota con l'acronimo
DOC, è un marchio di origine italiano utilizzato
in enologia che certifica la zona di origine e delimitata
della raccolta delle uve utilizzate per la produzione
del prodotto sul quale è apposto il marchio;
esso viene utilizzato per designare un prodotto di
qualità e rinomato, le cui caratteristiche
sono connesse all'ambiente naturale ed ai fattori
umani e rispettano uno specifico disciplinare di produzione
approvato con decreto ministeriale. Tali vini, prima
di essere messi in commercio, devono essere sottoposti
in fase di produzione ad una preliminare analisi chimico-fisica
e ad un esame organolettico che certifichi il rispetto
dei requisiti previsti dal disciplinare; il mancato
rispetto dei requisiti ne impedisce la messa in commercio
con la dicitura DOC. Il marchio fu ideato negli anni
cinquanta dall'avvocato romano Rolando Ricci, funzionario
dell'allora ministero dell'Agricoltura. La denominazione
di origine controllata fu istituita con il decreto-legge
del 12 luglio 1963, n. 930, che si applica anche ai
vini "Moscato Passito di Pantelleria" e
"Marsala". Dal 2010 la classificazione DOC,
così come la DOCG, è stata ricompresa
nella categoria comunitaria DOP. |
INDICAZIONE
GEOGRAFICA TIPICA (I.G.T.)
L'indicazione
geografica tipica, meglio nota con l'acronimo IGT,
è la terza delle cinque classificazioni dei
vini recepite in Italia; indica vini prodotti in aree
generalmente ampie ma secondo dei requisiti specificati.
I requisiti sono meno restrittivi di quelli richiesti
per i vini a denominazione di origine controllata
(DOC). L'IGT è importante in quanto è
il primo gradino (della piramide) che separa il vino
senza indicazione dal vino con indicazione. Dal 2010
la classificazione IGT è stata ricompresa nella
categoria comunitaria IGP (così come la DOCG
e la DOC nella DOP). Questa categoria comprende i
vini prodotti in determinate regioni o aree geografiche
(autorizzate per legge), secondo un disciplinare di
produzione; essi possono riportare sull'etichetta,
oltre all'indicazione del colore, anche l'indicazione
del o dei vitigni utilizzati e l'annata di raccolta
delle uve. La menzione IGT può essere sostituita
dalla menzione Vin de pays per i vini prodotti in
Valle d'Aosta, e dalla menzione Landwein per i vini
prodotti nella provincia autonoma di Bolzano. Generalmente
in questa categoria rientrano i vini prodotti in territori
molto estesi (tipicamente una regione ma anche zone
provinciali molto grandi) secondo un disciplinare
molto meno restrittivo e severo dei vini a DOC. È
opportuno precisare inoltre che, a volte, la collocazione
di un vino tra gli IGT è dovuta sia a scelte
commerciali, sia all'impossibilità, per la
loro composizione (vitigni utilizzati o altro aspetto
del processo produttivo), di rientrare nei disciplinari
delle zone di produzione a DOC e DOCG. |
VINO
(ex "Vino da tavola")
Questa
categoria identifica gli ex "vini da tavola"
con uve autorizzate, senza dover rispettare particolari
disciplinari di produzione; spesso, si tratta di vini
generici di qualità più modesta, che
riportano sull'etichetta la ragione sociale dell'imbottigliatore;
facoltativamente possono riportare l'indicazione del
colore (bianco, rosato, rosso) e/o l'annata, ma non
i vitigni utilizzati. Tuttavia la dicitura vino, senza
altre qualifiche, non è sempre sinonimo di
"scarsa" qualità ma semplicemente
di non appartenenza ad alcun disciplinare di produzione
ovvero (almeno negli stati membri UE) "anonimo"
rispetto alla logica delle denominazioni di origine.
Spesso, anche se la legge non prevede questi termini,
si indica come "vino generico" o "vino
comune" per identificare la categoria, ormai
abolita, "vino da tavola". La categoria
vino "tal quale" non ha, ovviamente, indicazione
di origine, non deve assolutamente indicare le varietà
di uva (vitigno utilizzato) ma facoltativamente può
riportare l'annata (però a precise condizioni
specificate).
Vino Varietale
Si tratta di un vino di cui almeno l'85% delle uve
appartiene alla varietà indicata in etichetta.
La lista delle varietà con cui si può
etichettare un vino come "vino varietale"
per lo più comprende i vitigni internazionali.
La categoria "vino varietale" è una
novità introdotta dalla revisione normativa.
Non può riportare indicazione di origine ma
facoltativamente l'annata. |
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